antoniobrena

La musica è sempre stata il mio ideale. Il mio sogno. Ma , per motivi di famiglia, l’ho conquistata più tardi del normale. Mia mamma mi raccontava, in anni in cuinon studiavo musica, che a 2-3 anni quando mi teneva in braccio nella piazza del paese dove suonava la banda (2-3 volta l’anno) io agitavo il braccil con il ditino come bacchetta. Intendiamoci non ho subito pensato di diventare direttore d’orchestra, ma l’attrazione della muisca di un certo tipo era per me una magìa, mi affascinava. Come l’organo quando suonava in chiesa dove facevo il chierichetto. Ma non avrei mai osato (e probabilmente pensato) chiedere ai miei genitori di mandarmi al conservatorio o comprarmi un pianoforte (primo oggetto del mio desiderio musicale).

Eravamo poverissimi, pieni di debiti . Abitavamo in una casa popolare priva di bagno, riscaldamente e ovviamente telefono, televisione, frigorifero, lavatrice. A 10 anni, dopo le elementar, decisi di andare in collegio dai preti dove già era andato un ragazzo mio vicino di casa.. Fu la mia fortuna: le medie vicino ada Asolo, il liceo a Firenze. Già in prima media mi esecitavo sull’armonium della cappella e composi la mia prima fughetta”. A Firenze iniziai seriamente lo studio del pianoforte.

Ero felice e divenni persino organista di cappella e membro del complesso rock (“The crikets”) che insieme ad altri 4 colleghi fondammo, con esibizioni interne ed esterne. A17 anni, rientrato a casa, comperai per posta lamia prima pianola e poi, partito militare , acquistai la mia prima chitarra (a Barletta nel C.A.R.) Lì organizzai anche una serata musicale per la festa del Car e poi, trasferito al reggimento di Udine, fui chiamato nella Banda della divisione e finì (grazie alla musica) la vita militare, ottenendo anche una licenza per portarmi da casa la pianola da suonare in serate pop-rock per il circolo ufficiali.

A Udine assistetti ad un concerto per orchestra d’archi in una chiesa romanica e cominciai a pensare di voler dirigere. Anche la copertina di un libro di musica con la foto stilizzata di u n giovane direttore mi insinuò sempre di più la voglia di studiare direzione. Così dopo il militare, diplomatomi alle magistrali e trovato lavoro nella scuola, mi iscrissi al conservatorio di Bergamo con la volontà di diplomarmi in composizione e direzione d’orchestra. Così tutto cambiò. Finchè ottenni la pensione (quando ancora si poteva) dalla scuola e la mia vita fu esclusicìvamente dedita allom studio musicale e alla direzione.

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